Un incontro di voci per un futuro antirazzista

Si è tenuto un evento significativo a Firenze il 6 maggio 2024, dove Melanina Kids ha partecipato alla presentazione de "Il Libro Antirazzista" di Tiffany Jewell e Aurélia Durand. L'evento, organizzato da The Rediscovery Planet e il BHMF, ha offerto un dialogo coinvolgente sulla lotta al razzismo e sull'educazione antirazzista. Esperti come Marzia Duarte, Mariam Camilla Rechchad, Erika Bernacchi e Marilena Delli Umohoza hanno contribuito a una discussione costruttiva sull'importanza delle narrazioni visive e scritte nell'identità e nell'educazione.

La presentazione di ‘Il libro antirazzista’ illumina Firenze

Firenze – La serata del 6 maggio 2024 ha segnato un momento significativo per noi di Melanina Kids, presenti alla memorabile presentazione di “Il Libro Antirazzista: 20 lezioni per agire contro il razzismo”, scritto dall’insegnante afrostatunitense Tiffany Jewell e illustrato dall’artista francese Aurélia Durand. Organizzato da The Rediscovery Planet e il Centro Culturale Black History Month Firenze (BHMF), in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, l’evento si è svolto nel cuore di Firenze, presso The Rediscovery Planet in via Santa Reparata, 19. La presentazione del libro “Il Libro Antirazzista” ha dato il via a un dialogo vibrante e coinvolgente.

Noi, come progettisti e produttori di giocattoli per le diversità, abbiamo avuto l’opportunità di immergerci nelle tematiche trattate dal libro, esplorando come le identità personali e le strutture sociali si intreccino nella lotta contro il razzismo e nella promozione di un’educazione antirazzista. Questa occasione ha rappresentato una piattaforma fondamentale per discutere e sviluppare strategie efficaci e necessarie nel contesto educativo italiano.

Dialogo Aperto e Costruttivo con Esperti del Settore

Il panel di discussione ha visto la partecipazione di figure autorevoli come Marzia Duarte, pedagogista e formatrice del BHMF, che ha scritto la prefazione del libro; Mariam Camilla Rechchad, traduttrice del libro e attivista antirazzista; e Erika Bernacchi, ricercatrice presso l’Istituto degli Innocenti. Un contributo fondamentale è stato quello di Marilena Delli Umohoza, fotografa, scrittrice e formatrice, la cui competenza ha enormemente arricchito la dinamica del dialogo, offrendo una prospettiva più ampia sull’importanza delle narrazioni visive e scritte nella costruzione dell’identità.

L’impeto creativo dietro ‘Il Libro Antirazzista’

Tiffany Jewell ha condiviso le motivazioni personali dietro la stesura del suo libro, nato dalla sua esperienza di crescita in una famiglia con madre bianca e padre afroamericano e stata un potente promemoria di come le storie possano influenzare profondamente l’autopercezione e l’identità. Jewell, con la sua doppia veste di scrittrice ed educatrice, ha delineato il suo impegno nel fornire una piattaforma di apprendimento inclusiva e rispettosa delle diversità.

Un momento significativo dell’evento è stata la partecipazione di Clair Ramalho, fondatrice di Melanina Kids, al dialogo con Tiffany Jewell, autrice e attivista. Clair ha condiviso riflessioni ispirate dalla lettura del libro e dalla sua esperienza come creatrice di giocattoli educativi che riflettono e promuovono le diversità, il rispetto e la tolleranza. In particolare, ha parlato delle bambole di Melanina Kids, le quali mettono in primo piano la rappresentazione di bambini e bambine nere e afrodiscendenti, enfatizzando l’importanza di una rappresentazione inclusiva sin dalla più tenera età.

Una domanda imprescindibile all’autrice: riflessioni da Melanina Kids

Clair ha sottolineato che l’acquisto di queste bambole da parte di genitori, familiari e amici è spesso mosso dall’entusiasmo e dalla volontà di offrire ai bambini un giocattolo che li rispecchia, ma anche come mezzo per affrontare e comprendere situazioni di pregiudizio o discriminazione che i bambini hanno sperimentato o assistito. Questo impegno va ben oltre il semplice atto di acquisto: si trasforma in una via potente per stabilire nuovi punti di riferimento e per educare alla sensibilità, contribuendo alla costruzione di un’identità positiva nei bambini e alla sensibilizzazione della comunità che li circonda. Il dialogo ha scatenato una discussione essenziale su come i giocattoli influenzino la percezione dei bambini e su come integrare questo approccio educativo nelle scuole. Da mamma, produttrice di giocattoli e pedagogista, ho osservato che, nonostante le buone intenzioni, alcuni bambini vengono emarginati dai compagni a causa del colore della pelle, simile a quello delle bambole che rappresentano”, ha spiegato Clair. Ha poi interrogato Tiffany su come si possano efficacemente implementare metodologie educative antirazziste e contro la discriminazione nelle scuole italiane. Spesso queste istituzioni affermano che i bambini siano troppo giovani per affrontare questioni di discriminazione o che parlare di differenze possa instillare idee preconcette nei bambini che altrimenti non avrebbero. Tuttavia, ci sono casi evidenti di bambini già a scuola dell’infanzia esclusi dai giochi dei compagni proprio a causa della loro carnagione scura, dimostrando che le differenze di colore della pelle non passano inosservate.

L’intento di Clair, nel dialogo con Tiffany, insegnante e attivista, era comprendere come promuovere un ambiente scolastico veramente inclusivo e accogliente. Nel suo ruolo di formatrice, Clair desiderava esplorare strategie per sensibilizzare educatori e insegnanti, e coinvolgere l’intera comunità scolastica nell’affrontare pregiudizi e barriere culturali. Era determinata a superare la resistenza delle scuole italiane, evitando di cadere in cliché come “siamo tutti uguali” o “la diversità è bella”, frasi che spesso vengono ripetute senza un’azione concreta. Inoltre, mirava a incoraggiare i bambini attraverso il gioco, collaborando per costruire una sana immagine di sé e degli altri, superando i pregiudizi fin dalla più tenera età. Clair ha chiesto consigli su come promuovere un clima scolastico che realmente aiuti i bambini, promuovendo un’educazione alla tolleranza, al rispetto reciproco e alla valorizzazione delle diversità in una società cosmopolita.

Risposte illuminanti per un futuro migliore

Tiffany Jewell ha evidenziato l’importanza di trattare temi di diversità e pregiudizio sin dalla più tenera età. Ha sottolineato come i bambini notino le differenze fin da piccolissimi e come
Fotografia 5: Casa Editrice Oso Melero
sia cruciale rispondere alle loro domande con onestà e precisione per prevenire la formazione di pregiudizi. Infatti, nel “Il libro antirazzista” funge da guida pratica per genitori ed educatori su come iniziare queste conversazioni cruciali, promuovendo un’educazione precoce che aiuta i bambini e i giovani a sviluppare una comprensione più profonda del mondo che li circonda. Tiffany ha riconosciuto che i bambini osservano e assorbono ciò che vedono e sentono, e se le loro domande rimangono senza risposta, potrebbero cercare di trovare soluzioni da soli, talvolta creando interpretazioni errate o dannose. Questo enfatizza la necessità di un ambiente educativo che non solo riconosca le differenze ma anche le celebri, guidando i bambini verso la costruzione di una realtà inclusiva e supportiva.

L’autrice ha presentato anche un altro suo libro, “The Antiracist Kid: A Book About Identity, Justice, and Activism”, edito dalla casa editrice Versity. Quest’opera, che ha raggiunto il primo posto nella lista dei bestseller del New York Times, è arricchita dalle domande poste dai suoi giovani studenti e da risposte chiare, assertive e adatte ai bambini. Jewell insegna ai più piccoli le parole, il linguaggio e i metodi per riconoscere il razzismo e l’ingiustizia, e spiega cosa fare quando si trovano di fronte a queste realtà, sia a casa che a scuola o attraverso i media che seguono.

Conclusioni e Passi Futuri

La serata si è chiusa con un’atmosfera di speranza e collaborazione, sottolineando l’importanza dell’impegno comune per un’educazione che riconosca, rappresenti, rispetti e riba e celebri la diversità. Per noi di Melanina Kids, l’evento non è stato solo un’occasione di apprendimento, ma anche un punto di partenza per future iniziative volte a integrare i principi dell’antirazzismo nelle strutture educative e sociali.

Riflessioni finali

La serata del 06/05/2024 a Firenze attorno della presentazione del “Il libro antirazzista” non solo ha arricchito il nostro dialogo sull’educazione antirazzista ma ha anche rafforzato la nostra dedizione a promuovere i principi dei quattro “R”: Riconoscere, Rispettare, Rappresentare e Riscoprire. Questi pilastri sono essenziali per guidare non solo le nostre azioni quotidiane ma anche la nostra visione strategica per il futuro.

Riconoscere le differenze e le sfide che le diversità portano nelle aule scolastiche e nella società è il primo passo verso un cambiamento significativo. Rispettare queste differenze significa accogliere ogni bambino come un individuo unico con storie e sfondi distinti che arricchiscono il nostro tessuto sociale. Rappresentare ogni bambino nei giocattoli che produciamo e nei materiali educativi che supportiamo è fondamentale per costruire un’identità positiva in ogni fase dello sviluppo. Infine, riscoprire i modi in cui possiamo continuamente migliorare e adattare le nostre pratiche educative per essere veramente inclusivi è essenziale per il progresso.

Il dialogo con persone di spicco durante l’evento ha rafforzato il nostro impegno a integrare questi quattro “R” in ogni aspetto del nostro lavoro, assicurando che ogni bambina e ogni bambino si senta valorizzato e compreso. La strada è ancora lunga, ma la direzione è chiara e l’energia e l’ispirazione scaturite da serate come quella a Firenze alimentano il nostro impegno quotidiano verso un mondo più giusto, più inclusivo e più colorato.

Grazie ancora a tutte e a tutti coinvolti in questo incontro ispiratore.